Questo libro è valutato da me:
Ora ci dedichiamo ad una saga, per certi versi molto simile a quella di “Hunger Games” di Suzanne Collins: “Divergent” di Veronica Roth.
“Divergent” è una saga composta da tre libri che sono rispettivamente “Divergent“, “Insurgent” e “Allegiant“. Successivamente è uscito un fuori saga che s’intitola “Four“, del quale parleremo prossimamente in un nuovo articolo.
Il primo libro è uscito nel 2011, tradotto da Roberta Verde, si classifica come un romanzo fantascientifico, DeAgostini editore.
Ambientato in una Chicago del futuro, i suoi abitanti sono gli unici rimasti al mondo e per proteggersi dai pericoli esterni, hanno costruito una recinzione tutta intorno al perimetro della città, senza però sapere quali sono questi pericoli. Il popolo per mantenere la pace dopo la guerra e per avere un’organizzazione “politica” si è divisa in 5 fazioni ed ognuna di queste svolge un compito specifico all’interno della società creata: i candidi, i pacifici, gli eruditi, gli abneganti e infine gli intrepidi. Un’ulteriore gruppo sono gli esclusi, ovvero coloro che non hanno superato l’iniziazione della fazione scelta oppure ne sono usciti successivamente.
Compiuti i 16 anni, infatti, tutti i ragazzi dovranno decidere a quale fazione appartenere che non necessariamente deve essere quella nel quale si è nati, così viene istituito un test per far capire loro quale sia la loro attitudine. Le fazioni sono molto categoriche: una volta scelta non dovrai più avere contatto con la tua famiglia nel caso di cambio fazione, il motto infatti è “la fazione prima del sangue”.
Beatrice Prior è una ragazza di 16 anni, della fazione degli abneganti, e per lei si avvicina il giorno della scelta, ma il suo test attitudinale da un risultato che se viene scoperto è in grado di mettere in pericolo la sua vita. La sua avventura inizia quando il giorno della scelta decide di andare negli intrepidi, una cosa successa molto di rado da parte di un abnegante.
Nella lettura, molte sono le assonanze con “Hunger Games“, ma devo dire che man mano che procedevo ha acquistato una sua identità. L’autrice utilizza una narrazione alternata tra i vari personaggi che ogni tanto secondo me confonde molto. Mi sono ritrovata, svariate volte con tutti e tre i libri, a tornare indietro all’inizio del capitolo, dove era specificato il nome del personaggio, per ricordarmi chi fosse il narratore in quel momento. Lo stile narrativo non variava praticamente di nulla, non c’erano tratti che potessero far capire se stava parlando Tris oppure Tobias, il che è una mancanza sostanziale perché parliamo di, sicuramente, due personaggi diversi, con pensieri e atteggiamenti diversi e due personalità che sono ben distinte, quindi la differenza doveva essere ben chiara, non far venire dei dubbi.
“Divergent” e “Insurgent” sono i miei preferiti, a parte il difetto descritto prima, la lettura è molto scorrevole e piacevole, la descrizione del contesto è appropriata e ti trasporta in quel mondo ogni pagina di più, l’unico appunto è su “Allegiant” che aveva una buona base per concludere la storia, ma secondo me presentava dei “buchi narrativi” quindi poteva essere sviluppata un po’ meglio.
Nota dolente su tutta la saga è un po’ il finale: mi ha lasciata stordita, non me l’aspettavo proprio, forse non avevo colto a pieno il personaggio di Tris, perché riflettendoci su in effetti poteva essere in linea con il suo carattere descritto in tutti i libri. Questa piccola cosa a parte, è un libro che merita di essere letto, specialmente se avete apprezzato “Hunger Games” e siete amanti del genere.
Altri titoli simili: Hunger Games di Suzanne Collins
0 commenti