Questo libro è valutato da me:
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Dopo aver parlato della sua ultima uscita, “L’amore è sempre in ritardo“, mi è venuta voglia di parlare di altri suoi libri. Ovviamente sto parlando di Anna Premoli ed oggi vi volevo parlare di “E’ solo una storia d’amore”.
“E’ solo una storia d’amore” di Anna Premoli esce nel 2016, edito da Newton Compton, e viene definito il suo nuovo libro scoppiettante e super romantico! Ormai si sa, la Premoli è una scrittrice di romanzi rosa, la prima autrice italiana che ha iniziato dal self-publishing facendo diventare i suoi romanzi dei best-seller molto amati.
Sono passati cinque anni da quando Aidan Tyler ha lasciato New York. Ha lasciato la grande mela da vincitore del premio Pulitzer e diretto verso il sole ed il divertimento della California. Imbonito e viziato dalla critica e soddisfatto dalle tantissime copie del suo romanzo vendute, si adagia un po’ troppo sugli allori, sebbene si fosse ormai convinto che quello sarebbe stato solo l’inizio di una grande carriera da scrittore. Le cose non stanno andando proprio come Aidan aveva sognato. E’ da cinque anni che non scrive nulla, neanche mezzo capitolo, ed ormai ha il suo agente letterario, Norman, alle calcagna, insieme alla casa editrice che gli ha già dato un lauto anticipo sul suo nuovo romanzo, che ancora non esiste. Scoraggiato decide quindi di far rientro a casa, dove tutto è iniziato, fiducioso di ritrovare così la sua perduta ispirazione.
E’ proprio nella grande mela che conoscerà Lauren, una scrittrice di romanzi rosa molto prolifica. Ovviamente Aidan non la conosce, in quanto considera il genere dei romanzi rosa della “robaccia” ben lontana dalla letteratura. Chiunque potrebbe scrivere un libro di questo tipo per Aidan. Avrà ragione oppure sarà costretto a ricredersi?
“Quello che la gente spesso non capisce è che la magia del rosa non sta nella capacità di predire chi si innamorerà di chi – non scriviamo mica gialli – ma nella bellezza di un percorso condiviso. Tutte le volte che due persone si innamorano accade qualcosa di magico.”
Questo romanzo è senz’altro tra le mie storie preferite della Premoli. La sua freschezza e la sua scioltezza nella narrazione è sempre il lato che la distingue da molti nel genere. I suoi romanzi scorrono velocemente e piacevolmente, ironici, pratici e leggeri.
In questo caso, come nella maggior parte dei suoi libri, abbiamo una narrazione alternata tra Aiden e Lauren, quindi abbiamo una visione a trecentosessanta gradi della situazione e di ciò che succede. Questo ci permette di ammirare nel decorso della lettura, la crescita dei personaggi. Infatti, all’inizio della storia abbiamo dei protagonisti ben diversi rispetto alla fine. Aidan è uno scrittore pieno di sé, con il suo premio Pulitzer, considerando non-scrittori quelli come Lauren, ed alla fine cambia molto la sua visione della letteratura, imparando a rispettare anche il diverso e, magari, “frivolo” come può essere un romanzo rosa. Lauren, invece, convinta di scrivere un genere sempre mal etichettato e preso sotto gamba da tutti, alla fine capisce che l’importante è piacere ai suoi lettori e soddisfarli. Tutto ciò è ben chiaro nella narrazione, quindi si assiste ad una vera e propria crescita del personaggio.
La cornice perfetta di questa situazione è appunto il suo stile di scrittura, che è un continuo botta-risposta tra i protagonisti e credo sia davvero la risposta a tutti quelli che pensano, anche nella nostra realtà, che il romanzo rosa non sia considerabile scrittura, che è prevedibile e scontato e spesso non degno di lettura.
Per me questo tema è curioso, essendo il genere rosa proprio quello del quale si occupa l’autrice. Sicuramente questo ha aiutato a fare sembrare la storia più vera e simpatica possibile, essendo che, probabilmente, ci è passata seriamente nella realtà. E’ un romanzo che consiglio quindi anche a tutti gli scettici del genere. Insomma, non si può sempre leggere classici o fare letture impegnative in generale. Il genere rosa, secondo me, è quello che si adatta a molte più persone di tutti gli altri generi, anche a lettori non abituali, proprio per la sua leggerezza, freschezza e velocità. Ed alla fine quello è l’importante, non è ciò che leggiamo che ci identifica, ma il solo fatto di leggere, qualsiasi cosa, ci lascia qualcosa in più rispetto a prima ed è questo che deve fare un libro, di qualsiasi genere.
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