Questo libro è valutato da me:
Oggi vi parlerò di un libro che ho letto moltissimo tempo fa, praticamente appena uscito. “La psichiatra” di Wulf Dorn esce nel 2009, infatti, edito da Corbaccio editore. E’ il thriller di esordio di Wulf Dorn e, a suo tempo, ha fatto molto discutere, per le tematiche trattate, ancora poco sdoganate. Nonostante ciò, arrivò a vendere più di seicentomila copie solo in Italia e segnò una grande carriere per Dorn. Io stessa, attualmente, lo considero una garanzia.
Quello di Ellen Roth non è un lavoro semplice: lavora in una clinica psichiatrica. Ogni giorno Ellen si scontra con il lato oscuro del genere umano, la sofferenza più impensabile, il buio della mente umana. La sua carriera non le è servita a prepararsi alla paziente della stanza numero 7 che è piena di terrore, vive rannicchiata in un angolo della stanza dopo essere stata picchiata, torturata e seviziata. Rantola nel buio, fa discorsi senza alcun senso, è chiusa totalmente in sé stessa. Continua a parlare di un Uomo Nero che la sta cercando e che la ritroverà. E’ come vedere una bambina impaurita nel corpo di una donna adulta, dice che presto l’Uomo Nero prenderà anche lei.
Per Ellen tutto diventa più oscuro quando la pazienta sparisce totalmente dall’ospedale, senza lasciare alcuna traccia di sé. Nessuno all’interno della clinica l’ha vista uscire… Ma neanche entrare. Ellen la vuole ritrovare ad ogni costo, ma viene coinvolta così in un macabro gioco dal quale non sa come uscire. Vuole sapere chi è quella donna, chi è l’Uomo Nero di cui ha tanta paura e che cosa le ha fatto. Ellen dovrà cercare di ricomporre quel puzzle di violenza, paranoia ed angoscia, ma in cuor suo sa che ogni nodo verrà al pettine.
Sebbene Wulf Dorn sia tra i miei autori di thriller preferito, non posso negare che, nonostante ciò, in “La psichiatra” qualche difetto l’ho trovato. Niente di sostanziale tutto sommato, il libro si legge, è molto bello, tiene molta suspance e, a tratti, è davvero inquietante. Se siete un po’ paurosi e fifoni, come me, non vi consiglio di leggere questo libro in fascia serale o da soli in casa, sennò il rischio è che vi troviate seriamente inquietati ed impauriti! Sciocchezze a parte, tornando a noi, il difetto che ho trovato probabilmente è dovuto all’inesperienza dell’autore, essendo il suo esordio appunto, quindi il suo primo thriller. E’ stato molto abile a creare suspance e tensione, ha creato molti intrighi e molti misteri davvero inquietanti, ma alla conclusione del libro, non tutte le domande create hanno avuto una risposta. Difficile spiegarvi ciò senza dirvi anche il finale, ma ci proverò nel modo migliore che mi riesce. Diciamo che in un thriller o un giallo, devono sussistere varie domande nel lettore che poi, alla fine, devono trovare una risposta ed un perché e il tutto deve quadrare e non sembrare forzato. In questo libro, non per tutti i misteri creati è così alla fine. Quindi nel contorno lo rende forse un po’ meno perfetto. Tuttavia, è innegabile che la storia, essendo molto forte, fa passare in secondo piano tutti questi presupposti perché è sensazionale, ti lascia senza fiato, ti tiene perennemente in tensione e ti inquieta profondamente. Se l’intento di Dorn era quello di lasciare il segno, senza ombra di dubbio con “La psichiatra” ci è riuscito al massimo. La storia è molto forte perché ti pone davanti a vicissitudini davvero violente e indiscrete che vanno a colpire profondamente la sensibilità di ognuno di noi.
Insomma, come potete aver capito, non è di sicuro una lettura leggera e frivola, ma abbastanza impegnativa, ma vale assolutamente la pena di farla.
Wulf Dorn è stato il primo autore di thriller che ho letto e non l’ho più lasciato, amo il suo modo di scrivere, le sue storie sono sempre brutali, che vanno nell’intimo della psiche umana e sono capaci di sconvolgere. Senza ombra di dubbio è impossibile leggere un suo libro e rimanerne impassibili, al di là di ogni difetto che si può trovare.
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