Questo libro è valutato da me:

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Se cercate un thriller che non si risparmia in niente, che rischia di toccare ogni singolo lato della vostra sensibilità, “Quel che resta del peccato” di Matthias Graziani, fa proprio al caso vostro!! Edito da La Corte Editore, “Quel che resta del peccato” esce ad Ottobre del 2018 ed è un thriller che non dimenticherò proprio facilmente!

Trama:
Kurt è un ex poliziotto mezzo italiano e mezzo tedesco che non sa darsi un contegno: frequenta i luoghi peggio raccomandabili, beve troppo, agisce contro le regole e reagisce senza pensare. Il tempo di arrivare a Bolzano e, durante la notte del Sacro Cuore, nei boschi fuori città, un uomo e una donna vengono trovati morti. Sono stati assassinati in modo bestiale, e Kurt viene assegnato come investigatore alla Squadra mobile della Polizia. Insieme alla nuova partner Vanessa, bella e sfacciata, toccherà a lui mettersi sulle tracce del killer. La stampa ha già soprannominato l’omicida Schäferhund: il Pastore Tedesco. Ma quando Kurt si risveglia in una vasca da bagno con una ferita chirurgica alla schiena, ecco che inizia un orrore inimmaginabile. E nel frattempo, Bolzano viene travolta da una guerra tra bande di motociclisti: un biker è stato ucciso e ora i suoi compagni cercano vendetta. Nel mezzo di questa apocalisse sull’asfalto, il Pastore Tedesco torna a colpire. Kurt dovrà restare lucido. Anche se, tra incubi e indagini, è arrivato il momento per lui di affrontare il passato. Prima che il passato lo annienti.
“Abbassai lo sguardo, alzando leggermente la spalla sinistra. Cosa mi avevano fatto? Iniziai a gridare come non avevo mai fatto prima. Bocca spalancata, trenta denti che vibravano di paura.”
“Quel che resta del peccato” è un thriller, con qualche nota pulp, che lo rende davvero unico nel suo genere. I personaggi, all’interno della storia, sono ben definiti ed uno dei miei preferiti è stato senza dubbio Vanessa, la co-protagonista femminile praticamente. Una donna poliziotta, dal carattere cazzuto e forte, che non si risparmia in niente ed è sempre in prima linea per combattere e fare giustizia, totalmente adorabile, da prendere come esempio per la vita di tutti i giorni.
Questo è il genere di libro che, una volta finita la lettura, non ti lascia domande o eventi irrisolti perché con la risoluzione finale ogni tassello va al suo posto e va a comporre il puzzle perfetto che è la storia e tutto ciò non è sempre una cosa scontata purtroppo. Potrei citare svariati libri che presentano svariati buchi a causa di una conclusione che non va a risolvere ogni mistero creato nella narrazione.
Senza dubbio, comunque, stiamo parlando di un thriller molto crudo, l’autore non si risparmia in niente, in nessuna descrizione, ci presenta la realtà della storia senza censure e senza freni ed ammetto che anche una lettrice seriale di thriller come me si è ritrovata a tratti in difficoltà, dovendo far conto alla mia sensibilità personale, ma tant’è che non stavo leggendo un romanzo rosa, quindi direi che ci stava e sono andata sempre avanti.
Il fatto che più mi ha colpito di questo libro è l’ambientazione: siamo a Bolzano. In una Bolzano tetra, con tanti segreti e frequentata da persone non raccomandabili e cattive. Siamo abituati a leggere queste storie in posti lontani da noi, in altri stati, in altri continenti. Ed invece no, qui siamo nel nord Italia e sinceramente questo ha contributo a rendere il thriller più agghiacciante ed inquietante! L’autore non si risparmia in descrizioni dell’ambiente e quei monti trentini sono ben conosciuti a molti di noi, quindi immaginarmi certe cose in posti già visitati.. beh, è tremendo e pauroso, non c’è che dire!
La tensione rimane alta per tutto il libro, non vi è mai un calo di questo genere e gli unici momenti in cui potrebbe esserci, sono attimi gestiti molto bene dell’autore che tiene sempre alta l’attenzione in questo modo.
In conclusione voglio menzionare l’epilogo perché ho trovato a dir poco geniale! Non so se sono io che non sono stata molto sveglia, ma fino alle pagine finali non sono riuscita a farmi un’idea ben definita del killer e dei suoi moventi! Neanche un po’, fino alla fine! Lo so, lo so, è imbarazzante, ma devo dire che “Quel che resta del peccato” mi ha proprio fregata e mi ha tenuta incollata fino alla fine! Spero di leggere altro di quest’autore perché sta scalando la vetta dei miei autori di thriller preferiti!
Insomma, se vi piacciono i thriller, quelli agghiaccianti, inquietanti, con molta azione, crudi, questo fa al caso vostro. In più se aggiungete che proviene da un autore italiano che l’ha ambientato in Italia, fra i bellissimi monti del Trentino, dovreste già essere pronti all’acquisto di questo thriller davvero sublime!
“Cerbero, il cane dell’inferno, stava rovistando tra gli attrezzi in cerca di una pinza. Era buio e umido, là sotto. Non poteva accendere alcuna luce, se non un fiammifero ogni tanto. Fuori era buio e qualcuno avrebbe potuto vedere un guizzo di luce.”
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