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Credo di non aver mai letto un libro del genere. Non perché non mi piacciano, ma forse perché questo tema ancora non mi ha toccata.. Almeno non personalmente, perché la gravidanza di mia sorella è stata un po’ come se fosse la mia!! No scherzo… Ma non troppo.
Sono comunque sempre stata sensibile alla tematica, essendo un po’ anche spesso sottovalutata come cosa. Quindi è con immenso piacere che ho letto “L’istinto materno nuoce gravemente alla salute” di Debora Porfiri (Il profilo dell’autrice qui). Il titolo è provocatorio, ironico ed intrigante, non sapevo realmente che cosa aspettarmi! Il libro esce nel 2018, edito da Pellegrini.

Trama:
Attraverso 52 cronache e altrettante settimane, l’io narrante racconta la propria nascita: dal parto al primo compleanno della figlia, in un tortuoso percorso che la vede nascere ogni settimana in una nuova versione di sé. La protagonista si ridefinisce man mano che si confronta con sua figlia, con il mondo esterno, ma – soprattutto – con se stessa, in un doloroso eppure divertente faccia a faccia. Il libro spazia da una dolorosa comicità a uno sguardo disincantato e polemico sulla società; da una nostalgia per un ideale irrealizzabile a un consapevole ma sofferto bisogno di far esplodere gli stereotipi. Superando la consueta dicotomia della maternità come benedizione o malaugurata sorte, questa raccolta di cronache dolce-amare descrive con ironia e schiettezza la costruzione di una nuova identità multivalente: quella di una M.A.M.M.A.

L’autrice dice di sé:
Debora Porfiri è nata e cresciuta a Lugano. Dopo la maturità conseguita al Liceo Lugano1, ha intrapreso gli studi di Lettere all’Università di Ginevra. Ha insegnato italiano e inglese al Liceo, alla Scuola di Commercio, alla Scuola di Cultura Generale e alle Medie, nel Canton Ginevra.
È tutt’ora insegnante a Ginevra e M.A.M.M.A. di due bambini.
L’istinto materno nuoce gravemente alla salute: cronache estemporanee di una M.A.M.M.A. in divenire è il suo primo libro.

“L’istinto materno nuoce gravemente alla salute” è un libro spigliato ed ironico. Con ironia l’autrice ci accompagna nel primo anno di vita della figlia, seguendo settimana per settimana una mamma che si forma, che forma il suo rapporto con la bambina, che torna a lavorare, che lotta per i suoi diritti. Devo dire che parlare di tutto ciò in modo non pesante è una cosa molto ardua. Eppure Debora ci è riuscita egregiamente.
Il libro l’ho letto in un pomeriggio, è una lettura simpatica e veloce che attraversa tutte le varie difficoltà dell’essere M.A.M.M.A. divise in 52 settimane, quindi il primo anno dopo il parto. Dalla difficoltà delle routine che si instaurano dopo la nascita di un figlio, ai risvegli notturni, all’allattamento e le poppate notturne, insomma, tutte cose che chi è mamma conosce anche fin troppo bene.
Sebbene io non sia una mamma, ho provato molta empatia verso questo racconto, perché sono riuscita ad immedesimarmi nella situazione, nonostante non mi abbia mai toccata realmente. Sicuramente non sono fasi che attraversano tutte le donne durante la maternità, ma indubbiamente più di quante si possa credere. Semplicemente le persone, dopo una gravidanza, si aspettano da una donna un determinato comportamento ed atteggiamento che non sempre può essere quello effettivo che noi sentiamo, ma, dato il fatto sopracitato, ci si sente obbligate a sentire determinate emozioni e a comportarsi in un determinato modo, anche se forzato.
Non scontato è anche il fatto che parla, seppur per poco, delle condizioni che spesso le donne sono costrette a sopportare sul lavoro, una volta rientrate dalla maternità, sugli orari dell’allattamento, sulle pretese dei datori di lavoro e via dicendo. Di questo non se ne parla davvero mai abbastanza, essendo una cosa davvero terribile, una piaga della società.
Il racconto è incentrato sul ruolo di mamma, anche se mi sarebbe piaciuto sentire parlare anche più della figura paterna, che nella storia risulta assente e che anche questa spesso non calcolata molto, ma che ha comunque le sue difficoltà. Ovviamente questo è un parere strettamente personale essendo il libro palesemente incentrato sul ruolo materno e basta.
In ogni caso, se siete mamme, ma anche non, come me, è una bellissima lettura, ci permette di sapere che non siamo sole a sentire, o a non sentire, determinate cose e a capire che non tutte ci dobbiamo sentire strettamente nello stesso modo, ma che ci sono moltissimi modi di vivere la maternità ed ognuno di questi fa di una donna una MAMMA, non solo alcuni, come si è più portati a pensare.


2 commenti

debora porfiri · Gennaio 6, 2019 alle 8:09 pm

Grazie!

    50milapagine - Admin · Gennaio 6, 2019 alle 10:51 pm

    Grazie a te cara!

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