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Chi mi segue su Instagram e nelle storie sa quanto abbia sofferto con questo libro. Avevo sentito parlare così bene di questa autrice che l’ho acquistato ad occhi chiusi, per poi pentirmene un pochino. Mi riferisco a “Una morte perfetta” di Angela Marsons, uscito a Maggio 2016, edito da Newton Compton Editori.

Se sei un debole di cuore, il laboratorio di Westerley non fa per te. E’ una struttura che si occupa di studiare i cadaveri in decomposizione. E’ una calda sera quando la detective Kim Stone e la sua squadra scoprono proprio ai limiti di quel laboratorio un corpo di una donna ancora caldo. L’assassino ha trovato il posto perfetto per coprire i suoi delitti. Indagando i sospetti di Kim si fanno sempre più inquietanti, quando una seconda ragazza viene aggredita, ma trovata in fin di vita con la bocca riempita di terra, esattamente come l’ultima ritrovata, nello stesso posto. Chi sarà la prossima vittima e quale schema sta realmente seguendo il serial killer? Riuscirà Kim a decifrare la mente contorta e spietata del killer, prima che continui il suo terribile piano?
Come vi dicevo su Instagram, il rapporto con questo libro è stato di amore e odio. Ci ho messo tre settimane a leggerlo, se non di più, perché non volevo interromperlo comunque e per me è tantissimo. Era questione di principio ragazzi.
Finalmente quindi sono riuscita a finirlo e che posso dirvi. Ho letto di meglio. Come thriller l’ho trovato abbastanza deludente, lo reputo più adatto a un genere giallo, per il decorso della storia e il modo di descrivere le indagini effettuate dalla protagonista.
Per quanto riguarda i personaggi preferisco non professarmi troppo in quanto ho visto che questo è il quarto capitolo dedicato a Kim e alla sua squadra e ho anche letto che nei precedenti libri vengono spiegati bene i protagonisti e le loro storie. Leggendoli in fila sicuramente si ha più modo di capirli e capire le loro azioni e i loro modi di essere. In particolare mi affascina molto la protagonista e mi piacerebbe leggere altro su di lei per poterla capire, perché nel corso della trama viene accennato giusto qualcosa qui e lì e sembra molto interessante. Tuttavia sono un po’ restia perché il modo di narrare dell’autrice non l’ho trovato particolarmente coinvolgente. Spesso, nel corso della lettura, abbiamo capitoli di mezza pagina che lasciano in sospeso delle situazioni che vengono poi riprese in terza persona, raccontate come già successe.
Inoltre, un tasto dolente per me è stata la trama che è scritta sul libro e dovunque sui siti web. L’ho volutamente modificata leggermente in questo articolo perché secondo me contiene troppe informazioni che sarebbe meglio scoprire strada facendo per il mio punto di vista. Altra cosa di questo tipo viene fatta nei primi capitoli, dove ce n’è uno che fa uno spoiler gigante sul movente del killer. Insomma, anche questa è stata una cosa che mi ha bloccata nella lettura perché quanto è brutto leggere qualcosa del quale sai già gran parte della soluzione a venti pagine dall’inizio?
Avevo sentito parlare così bene della Marsons che credevo mi avrebbe presa molto di più. Cercherò di darle un’altra possibilità, magari con la prima avventura di Kim.
Voi che ne pensate? Vi piace la Marsons e avete letto i primi libri riguardanti Kim e la sua squadra?
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