Come ben saprete, io davvero sono una fan sfegata di Netflix, ma ultimamente non so se mi sta convincendo troppo. Il suo catalogo è senza dubbio fra i più ricchi e sfiziosi al momento, ma non so se sta andando nella direzione giusta. Mi sembra quasi di essere tornata a 10/15 anni fa, quando l’emittenti televisive americane sparavano fuori tantissime serie TV a raffica e poi fra varie fusioni, contratti conclusi e via discorrendo, rimanevano incomplete, con finali che più aperti di così non si poteva, magari anche con dei colpi di scena importanti.
Penso che sarebbe carino si focalizzasse su alcuni telefilm in modo giusto e che li concluda, invece attualmente ne stanno facendo tantissimi e cortissimi (nell’ordine dei 10 episodi appena) e poi se ti va bene dopo un anno fanno una seconda stagione, se ti va male chiude semplicemente, come è successo con “Sense8” che ha avuto una fine solo per merito dei fan della serie!
Tutta questa premessa introduce la serie in questione, ovvero “Russian doll“, uscita il primo febbraio 2019. Rivediamo nei panni della protagonista Nadia, l’attrice Natasha Lyonne, nota per interpretare Niki in “Orange is the new black” e non è l’unica attrice di quest’ultima serie che troveremo in questi soli 8 episodi di telefilm.

Nadia è alla sua festa di compleanno e compie trentasei anni. La festa gliel’hanno organizzata le sue migliori amiche e qui conosce un uomo con il quale poi fa rientro a casa. Durante la notte Nadia esce di casa per cercare il suo gatto e viene mortalmente investita da una macchina mentre sta attraversando la strada. Subito dopo, Nadia si ritrova di nuovo alla festa a casa della sua amica, ancora al suo trentaseiesimo compleanno. Ed è così che entra in un loop fatto di strani accadimenti e continue morti.
La trama è molto intrigante, non c’è che dire, sennò non avrei neanche iniziato a guardarlo sicuramente. Ero restia per il discorso degli 8 episodi e per tutta l’introduzione che ho fatto prima, sono un po’ vecchia scuola, preferirei le vecchie e amate serie dove ci sono 20/24 episodi, sempre ben fatti chiaramente, ma non 8 che sono davvero pochissimi. Anche perché arrivare a dopo un anno ti sei già dimenticato le cose essenziali e ti devi rivedere tutto prima di un’altra stagione! Detto ciò, ho iniziato a vederlo e quando l’ho finito.. Non so, niente di che, davvero. Partendo dal presupposto che molte cose neanche le ho capite realmente forse, ma proprio il senso in tutto ciò era davvero poco. Non credo ci sarà un seguito perché il finale mi è sembrato abbastanza fine a sé stesso, non ci sarebbe nulla da replicare, ma su queste cose la mano sul fuoco non la metto perché ho detto la stessa cosa di “Tredici” eppure sono alla terza stagione, ma questi sono dettagli. Il vero problema secondo me è stato proprio il contenuto che ho trovato mal sviluppato e a tratti un po’ senza senso e con alcuni concetti decisamente troppo forzati.
La durata degli episodi è di venticinque minuti circa quindi non è una visione impegnativa se volete comunque provare a vederla, ma io non me la sento di consigliarla perché la trama sembra più promettente di quello che poi effettivamente la serie è. Non mi ha fatto impazzire neanche l’attrice, che ho adorato moltissimo in “OITNB”, ma che qua era forzata e un po’ fuori luogo e, lasciatemelo dire, come russa decisamente poco credibile!
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