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Eccoci qui, finalmente ho letto anch’io un libro di questa autrice. Ne ho sentito molto parlare, il suo libro aveva fatto successo come era capitato a “La ragazza del treno” (clicca per la recensione) e quindi ho voluto leggere anche questo. Mi riferisco a “La ragazza nel parco” di Alafair Burke uscito nel 2016, tradotto da S. Marcolini e edito da Piemme. Ero indeciso su che libro prendere di questa autrice perché, lo ammetto, non me ne incuriosiva neanche uno leggendo le trame. Mi sono convinta su questo, ma mi avrà davvero presa?

Quando Olivia Randall, avvocato newyorchese, viene svegliata da una telefonata, non ha idea di chi sia la ragazzina che, dall’altro lato della cornetta, la implora di aiutarla. Ma basta un nome a farle capire. Jack Harris. Il famoso scrittore, padre della ragazzina, accusato di omicidio e ora in cella, in attesa di processo. Jack Harris è un nome che dice troppe cose a Olivia: perché Jack e Olivia hanno un passato. Un vecchio amore finito male vent’anni prima. Un amore di cui lei porta ancora dentro i segni e forse la colpa di aver lasciato che le cose andassero come sono andate. Di fronte alla richiesta della figlia di Jack, Olivia sa che non ha altra scelta. Aiuterà Jack. A costo di lasciare che lui dia sfogo a una vendetta tenuta a bada per tutti questi anni. Jack non ha un alibi, non ha testimoni, e non ha un motivo plausibile per essere dov’era quando qualcuno ha fatto fuoco nel parco, ammazzando tre persone. E ben presto Olivia sarà costretta a chiedersi se Jack sia davvero innocente, e non la stia manipolando…
Ci ho pensato un po’ prima di scrivere questa recensione perché di norma mi spiace andare un po’ contro corrente. In tantissimi mi avete detto che questo libro vi era piaciuto molto, ma a me proprio non ha convinto. L’ho trovato abbastanza scontato e banale tutto il tempo, giusto il finale mi ha stupita un po’ perché, effettivamente, ha un piccolo colpo di scena, anche se nulla di originale in ogni caso, ma almeno tira un po’ su la piattezza della storia. Il libro si fa leggere tranquillamente, non è un mattone eterno che non finisce mai, però, in base a ciò che avevo sentito in giro, mi aspettavo molto molto di più.
Il libro viene inserito nel genere giallo/thriller, ma a me pare più sul giallo che thriller, onestamente. Non ha grandi scene di tensione ed azione tipiche di un thriller, ma procede più lentamente con i ritmi di un giallo. Se volete leggere un libro semplice e veloce, sicuramente fa al caso vostro, ma se vi aspettate grandi cose… Beh, io vi consiglio di cambiare libro perché questo non vi stupirà.
La trama non l’avevo già trovata particolarmente convincente, ma come nessun libro di questa autrice. Non so, mi capita raramente, ma ho letto qualche trama dei libri presenti in libreria in quel momento e non sentivo nessun richiamo particolare per nessuno di quelli che ho guardato. Come vi ho detto prima, non è un brutto libro, ma se siete appassionati di gialli e thriller, questo caso mai può farvi solo da antipasto, ve lo posso assicurare.
Avete letto altri libri di questa autrice? Consigliatemene qualcuno, le vorrei dare un’altra possibilità!
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