Come già vi ho detto più volte, gli spagnoli non smettono di stupirci fra film e telefilm. Oggi è il turno di un esilarante thriller psicologico uscito da poco sulla piattaforma Netflix: “Dov’è la tua casa?“. Dal 25 Marzo è disponibile alla visione, è un film diretto e scritto da David Pastor e Àlex Pastor.

Protagonista del film è un famoso dirigente rimasto disoccupato che per sopravvivere e avere un po’ di fondi liquidi è costretto a vendere il suo appartamento. Passati alcuni mesi scopre di avere ancora le chiavi della sua vecchia casa. Ma decide di non darle ai nuovi inquilini (che per qualche oscura ragione non hanno cambiato la serratura). Con ancora le chiavi in mano si lascia travolgere dai cattivi pensieri e diventa ossessionato dalla famiglia che adesso vive in quella casa. Quasi spinto da pensieri che mai avrebbe immaginato, cerca in tutti i modi di tornare alla vita che aveva prima e a quell’appartamento senza però pensare a tutti i disagi e i problemi che naturalmente crea ai nuovi inquilini…Parte così un thriller psicologico che fa leva sulle paure più profonde di ciascuno di noi, quel terrore di avere qualcuno in casa senza nemmeno saperlo, di aver qualcuno così ossessionato da non lasciarci andare.

Come amo i thriller psicologici nei libri, li amo anche nei film. Quando ne esce uno nuovo sono come una bambina davanti ad una gelateria. Devo scoprire subito tutto.
Non vi mentirò, questo film mi è piaciuto da impazzire, dall’inizio alla fine è un crescere di tensione e inquetudine, andiamo a scavare nella parte più remota e oscura di una persona, le sue radici, quello che avviene nella testa quando ci ritroviamo sradicati da quella che è la nostra vita e le nostre abitudini.
Una menzione d’onore, per me, la merita inoltre il finale, che per ovvi motivi non vi dirò, perché è davvero esilarante. Per niente banale, un colpo di scena vero e proprio. Siamo abituati a ben altro in film di questo tipo e il fatto che si sia differenziato, me lo ha fatto piacere molto di più.
Ho letto di recensioni abbastanza avverse rispetto a questa nuova uscita, ma io davvero non ci ho trovato molti difetti, se non forse la narrazione un po’ lenta rispetto a quella a cui siamo abituati, ma in un thriller penso che ci stia davvero molto bene e sia molto azzeccato.
Insomma, come avete capito, mi è piaciuto molto, se vi piacciono i thriller psicologici, secondo me non potrete fare, quanto meno, di apprezzarlo in tutte le sue bellissime sfaccettature!


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