Potremmo quasi definire questo come dubbio amletico dei nostri tempi. All’inizio di “Vis a Vis” effettivamente sono stati tutti tacciati di aver fatto una brutta copia di “Orange is the new black” versione spagnola, ma è davvero così? Dopo aver visto entrambi, mi sento molto coraggiosa nell’affermare che per me no, non lo è. Sono tante le cose che, nel svilupparsi della storia, differenziano le due serie.

Il target probabilmente è anche differente, “Vis a Vis” si presenta un po’ più cupo, drammatico e serio rispetto a “Orange is the new black” che invece potrebbe essere guardato tranquillamente da tutti. Non perché ci siano cose strane nel primo, ma perché ci sono scene e casistiche un po’ più crude e che potrebbero dar fastidio più facilmente a un pubblico più giovane.
Tuttavia, secondo il mio punto di vista dopo averle viste entrambe, la grossa differenza sta nel fatto che Orange si presenta un po’ più trash, specialmente andando avanti con le stagioni. Non ci sono grossi carichi pendenti o gravi sulle detenute protagoniste, ma si tratta prevalentemente di droga, piccoli furti, evasioni fiscali, ecc. In “Vis a Vis” la situazione si presenta già nettamente differente, essendo in molte quelle accusato, ad esempio, di vari omicidi o altri reati molto più gravi.
Partendo anche solo da questa base, va da sé che i personaggi sono nettamente differenti, insieme alle vicende che poi li legano. Sotto questo punto di vista, infatti, trovo che i protagonisti del telefilm spagnolo siano più strutturati e ben fatti rispetto ai rivali americani. Ci sono varie detenute degne di nota e con un profilo davvero molto interessante, tipo Zulema che è la villain del carcere di Cruz del sur, un personaggio davvero notevole e molto interessante, in tutte le sue sfaccettature.

Molto differente fra le due serie è anche il modo in cui vengono messe giù. In “Orange is the new black”, infatti, in ogni episodio andiamo ad approfondire il passato delle detenute del carcere, quindi c’è un parallelismo di passato e presente, che aiuta a far capire il carattere del personaggio in questione, di come è arrivata lì, perché è diventata così, ecc.
In “Vis a Vis”, invece, si scopre anche qui ogni tanto il passato delle detenute, ma non sotto forma di veri e propri flashback, ma durante lo svolgimento della storia principale. Questo modo di narrare, ovviamente, cambia moltissimo i due telefilm fra di loro, sebbene di base la trama sia simile, mi pare evidente che poi prendano due strade totalmente opposte.

In conclusione mi sento di dire che sì, la trama di base è simile, anche le motivazioni per cui le due protagoniste di entrambe le serie entrano in carcere, ma quello che va a differenziarle moltissimo sono poi l’atmosfera che viene data, il luogo in cui sono, il punto di arrivo finale di dove “vogliono andare a parare”, ma sopratutto quello che vogliono raccontare.

Non mi sento di esprimere quale sia la migliore, a modo loro mi sono piaciute entrambe, anche se la mia preferenza personale va verso “Vis a Vis”, ma rimane un parere strettamente mio. Dipende da quello che si vuole vedere, da quello che ci si aspetta e da tanti altri fattori. Senza dubbio, mi sento di dire che sono guardabili piacevolmente entrambe, anche se ambedue verso la fine perdono un po’ il loro smalto iniziale. Oh, ecco, abbiamo trovato un altro punto in comune!


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