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Oggi parliamo di un libro di narrativa contemporanea, che è “Un momento fa, forse” di Giovanni Ardemagni, un romano uscito nel 2019, edito da Pegasus Edition. Si appresta ad essere un libro contemporaneo, andando a toccare tematiche “calde” del giorno d’oggi, come la disoccupazione non giovanile. Andiamo per gradi tuttavia.

In una Zurigo frenetica, il tempo si ferma, un momento fa, forse. Due amici, Marcel e “G” Vengono licenziato dalla loro azienda. Essere licenziati a 50 anni non dovrebbe essere una condanna ma un’opportunità di proseguire il proprio cammino verso una realizzazione personale in crescendo, invece, il romanzo di Giovanni Ardemagni ci rimanda in modo implacabile alla fragilità di una società mediatizzata, convulsa e sterile di soluzioni appropriate alla grandezza dell’uomo, lasciando i due protagonisti al loro libero arbitrio.
Come vi dicevo prima, questo libro va a toccare una tematica molto importante e “calda” al giorno d’oggi: la disoccupazione non giovanile. I due protagonisti infatti sono due uomini sopra i cinquant’anni che vengono licenziati dall’azienda in cui hanno sempre lavorato.
Durante il corso della storia vediamo due modi distinti in cui vengono prese queste notizie, senza dubbio è facile entrare in empatia con i personaggi perché è un tema, al giorno d’oggi, che ci tocca un po’ tutti quello del mondo del lavoro, è difficile rimanerne inermi.
Il romanzo tocca questa tematica in modo non eccessivamente pesante, è di facile e piacevole lettura. Non è uno stile che amo particolarmente, i dialoghi talvolta li ho trovati un po’ estremamente poetici e surreali, ma ho percepito che l’intento del libro fosse proprio questo genere di scrittura, quindi mi sono presa un po’ tutto il pacchetto completo. Questo modo di scrivere, tuttavia, da un buon carattere ai propri personaggi andandoli a caratterizzare molto. Tutto ciò fa in modo che la lettura, nonostante il tema complesso e “pesante”, risulti scorrevole e comunque piacevole, avendo qualche interruzione un po’ ironica.
Sicuramente l’autore non si è scelto una tematica leggera da trattare, ma l’ha fatto con grande maestria e, sebbene non sia il mio genere, sono riuscita ad apprezzarlo molto, sono certa che possa piacere anche di più a chi è solito leggere questo tipo di scrittura.
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