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Rieccoci dopo un po’ di tempo tornare sui libri della Riley. A questo giro recensisco “Il giardino degli incontri segreti”, edito da Giunti Editore e uscito nell’ormai lontano 2010. Insomma, come ben sapete, dopo aver letto “La lettera d’amore” e “Il segreto della bambina sulla scogliera“, mi sono innamorata di questa autrice, del suo modo di scrivere e delle sue storie, da amante anche del romance un po’ drammatico. Andiamo con ordine e veniamo prima alla trama.

Da bambina Julia Forrester ha trascorso molte ore felici nell’incantevole tenuta di Wharton Park, dove suo nonno coltivava con passione le specie più rare ed esotiche di fiori. Quando un terribile incidente sconvolge la sua vita, Julia, ormai bella e affermata pianista, torna istintivamente nei luoghi della sua infanzia, nella speranza che la aiutino a capire che direzione prendere, come è avvenuto in passato. Da poco, la tenuta di Wharton Park è stata rilevata dall’affascinante e ribelle Kit Crawford, che durante i lavori di ristrutturazione ha trovato un diario datato 1940, forse appartenuto al nonno di Julia. E mentre con l’avanzare dell’inverno la tensione tra Julia e Kit cresce di ora in ora, Julia si rivolge alla nonna Elsie per scoprire quale verità si nasconda dietro quelle pagine annotate. Ed è così che un terribile segreto sepolto per anni viene alla luce, un segreto potente, che ha quasi distrutto Wharton Park e che è destinato a cambiare per sempre anche la vita di Julia.
Come al solito, la scrittura della Riley mi coinvolge e mi tiene incollata al libro, c’è poco da fare. Io amo il romance, ma non quello semplice, ma quello con un po’ di dramma, un po’ travagliato, che fa un po’ soffire.. Lo so, sarò un po’ masochista, ma è così, poco posso farci davvero. La Riley quindi mi offre esattamente ciò che mi piace, con una scrittura fluida e coinvolgente, sebbene abbia comunque trovato dei difetti in questo libro, rispetto agli altri che invece ho trovato simili alla perfezione per quanto concerne i miei gusti.
Vi dirò un po’ questi difetti, pur ricordando che a me la scrittura ha coinvolto ugualmente, ma ad un lettore un po’ meno appassionato, sinceramente capisco che possa invece non piacere o non concordare con certe scelte. Il primo difetto riscontrato è senza dubbio la lunghezza. Non tanto perché è lungo, ma quanto perché verso la fine si ha un po’ la sensazione che siano stati aggiunti eventi e colpi di scena messi ad HOC per allungare il brodo, che non è mai cosa piacevole da riscontrare in una lettura. Il secondo difetto è sempre legato a questo: per allungare la storia di un centinaio di pagine almeno, è stato aggiunto un colpo di scena.. si può dire assurdo? Non dico che sia totalmente improbabile, per carità, ma l’ho trovato decisamente forzato e un po’ inutile. Inoltre succede proprio verso la fine, io l’ho trovato fuori contesto e troppo forzato per apprezzarlo, il carattere e alcune cose di alcuni personaggi erano portati veramente allo stremo, in una situazione poco plausibile.
Il finale non posso dire che sia a sorpresa perché era abbastanza scontato da metà libro in poi, ammetto che forse anche questo è un po’ esagerato e forzato, ma ehi, io l’ho amato soprattutto per questo. Essendo un dramma un po’ tormentato e surreale per tanti aspetti, avere un finale diverso sarebbe stato.. strano.
Ultima cosa, ma meno importante delle altre, è senz’altro il titolo. La traduzione italiana non ha alcun senso ed è assolutamente fuorviante. Vi giuro che arrivata alla fine del libro non ho ancora capito quali fossero questi incontri segreti nel giardino. Poco chiaro e fa intendere davvero tutt’altro, per come è impostata la trama, beh, non c’entra proprio nulla. Non che sia qualcosa di vincolante, per carità, però non è mai carino avere queste diversità.
Insomma, se avete letto le altre mie recensioni dell’autrice, capirete che questo libro rispetto a quelli è un po’ più sottotono, ma risale anche a 10 anni fa, dopo l’autrice magari era anche meno esperta, e anche se non fosse, un libro un po’ più giù degli altri, in una fitta carriera ci può sempre stare, non pensate? Nonostante tutto quello che vi ho detto, a me è piaciuto molto e mi ha coinvolta fino alla fine, l’ho divorato, in tutta la sua lunghezza nelle pagine, e, a modo mio, sono riuscita comunque ad apprezzare i personaggi, sebbene non sia entrata perfettamente in empatia con tutti. Ho letto anche recensioni di chi diceva che una dei protagonisti della storia era cattiva e vendicativa, per me è una di quelle con cui sono rimasta più in empatia, quindi direi che è tutto davvero molto soggettivo e soprattutto, essendo ambientato in un periodo storico come la Seconda Guerra Mondiale, devo dire che giudicare diventa troppo anche per il lettore più ardito. Insomma, a voi l’ardua sentenza dopo questo sproloquio, che ne pensate?
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