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Torniamo finalmente in una comfort zone parlando di thriller. Quanto tempo che non si parlava di thriller su questo blog? Davvero troppo, non andava bene. Quindi, eccoci qua per rimediare.. con il botto oserei dire. Andiamo con ordine. Parliamo di “L’ultimo segreto di Paganini” di Davide Lazzeri, edito da Compagnia Editoriale Aliberti. Come avete intuito, si tratta di un thriller storico, non sempre nelle mie corde, ma ogni libro, come dico sempre, è a sé.. e meno male! Ok, tutto bello, ma la trama? Eccola qui!

1840. Muore Niccolò Paganini, il più grande e virtuoso violinista della storia, lasciando un segreto pericoloso per l’umanità. Rimarrà celato per più di un secolo e mezzo.
2012. Mentre a Genova vengono barbaramente massacrati due studiosi di musica artefici di una scoperta sensazionale, a Shanghai un luminare della chirurgia ricostruttiva viene ricattato e costretto ad eseguire interventi pericolosamente innovativi.
2013. Un famoso scienziato newyorkese dal passato torbido scompare nel nulla e contemporaneamente a Parigi ricompaiono i cadaveri mutilati di un gruppo di giovani violinisti russi rapiti l’anno prima. Quali connessioni ci sono tra tutti questi eventi? Claire Coriner – scienziata statunitense di neuropsicobiologa – comincia ad indagare cogliendo indizi che la portano in Europa. Seguendo un unico filo di sangue, potere e follia che lega gli eventi tra Italia, Francia, Germania e Spagna, farà luce su una catena di crimini, abili depistaggi ed eventi poco chiari che affondano le proprie radici nell’era nazista e negli sviluppi della musicoterapia come strumento terapeutico per il corpo e la mente. Scoprirà che le ragioni di questa cospirazione globale risalgono all’ultimo giorno di vita di Niccolò Paganini e nelle peculiarità delle composizioni musicali eseguite con il suo violino. Riuscirà Claire a scongiurare la minaccia che incombe?

Che dire? Un thriller storico avvincente, che durante tutta la durata crea continuamente nodi e misteri che, alla fine, vengono al pettine, non tralasciando alcun dettaglio. Da amante del thriller, questa è senza ombra di dubbio la cosa che più ho apprezzato, spesso è quello il rischio, tralasciare qualcosa, non risolvere tutti i misteri che si creano. Ecco, state tranquilli per quanto riguarda questo libro perché ogni cosa andrà al suo posto. E’ incalzante e tiene alta la tensione fino alla fine. I capitoli si susseguono in modo fluido creandone un assuefazione, difficile staccarsene, ve lo garantisco.
Io, inoltre, amo follemente quando un autore, specialmente se va a scomodare personaggi e accadimenti realmente avvenuti, si informa, studia, crea consapevolezza nel lettore di ciò che sta leggendo e che si sta facendo raccontare. Scrivere un thriller storico è molto rischioso per questo, il rischio di esagerare, di uscire dalle righe è alto. Non c’è niente da fare, se si studia e si sa quello che si dice, questo passa attraverso ogni riga del romanzo e arriva dritto dritto al lettore.
Infine, cosa che apprezzo sempre molto, è quando c’è una post fazione che si prende la briga di spiegare e fornire al lettore fin dove arrivava la realtà e dove inizia la fantasia. Da persona molto curiosa, sarei andata da sola a cercare effettivamente queste cose, ma ritrovarmele nel libro è stata una bellissima sorpresa.
Che dire di più? Il thriller parla da sé, non ha bisogno di sviolinate (per rimanere in tema) o imbonite da parte mia, lasciatevi anche voi catturare dall’ultimo segreto di Paganini, non ve ne pentirete.

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