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Eccomi qui a recuperare un saggio uscito l’anno scorso dal divulgatore scientifico Barbascura X. A Marzo 2020, in piena pandemia, è uscito “Il genio non esiste (e a volte è un idiota)“, edito da Tlön. Il libro si propone come un saggio sui grandi geni che hanno fatto la storia della scienza, smontando un po’ tutte le varie ideologie che ci siamo fatti su di loro. E’ un’idea piacevole e azzeccata? Vediamo.

Chi sono gli scienziati che hanno rivoluzionato la storia dell’umanità? Erano davvero dei “geni”? Barbascura X non ha dubbi al riguardo: non solo non lo erano, ma a ben vedere erano anche degli idioti. Pochi sanno delle boiate dette da Democrito, delle folli pratiche alchemiche di Newton, di quante idee si sia fatto fregare quel sociopatico di Tesla o di quanti sbagli abbia commesso Einstein. Quelli che definiamo geni non sono altro che esseri umani appassionati, instancabili ricercatori di conoscenza, con alle spalle un quantitativo inimmaginabile di errori. Semplici esseri umani, a volte fortunati, a volte approfittatori, altre volte “proprio scemi”, tutti con sconvolgenti scheletri nell’armadio. Barbascura X non sale in cattedra, ma con comicità, sarcasmo e irriverenza, vi porta in un viaggio derisorio attraverso le idee di sei grandi menti della storia.
Chi segue Barbascura X sui suoi canali social, dovrebbe, secondo me, aver ben compreso il tratto ironico che lui ha deciso di dare al libro. Leggendo qualche recensione qui e lì sul web, ho visto invece che molti lo hanno preso più seriamente di come si prende lui stesso. Sapete come ho visto un po’ io questo libro? Come un messaggio motivazionale. Cosa dice fondamentalmente lui, con la sua solita verve ironica? Sì, quelli sono dei geni, ma lo sono perché hanno dedicato la loro vita per una causa specifica e fra mille idee che hanno avuto, 10 di queste erano geniali. Capite cosa vuol dire, no? Possiamo essere tutti come i grandi della storia, dipende solo da noi esserlo o non esserlo. Io davvero l’ho vista così, niente di più e niente di meno. Ok, ammetto di non aver propriamente letto fisicamente il libro, ma ho ascoltato l’audiolibro letto da lui stesso e che forse faccia anche la differenza sui toni utilizzati e quant’altro. Una battuta senza dubbio è meglio sentirla che leggerla, però in linea di massima non ho notato questa negatività nel parlare di questi geni della storia. Non li ha sminuiti in nessun modo, ma semplicemente umanizzati, che è ben diverso. Poi chiaro, la battuta ci sta, può piacere o meno, ma sicuramente non si tratta di sminuire una figura così importante.
Francamente a fine lettura (o ascoltatura, nel mio caso? Chissà) mi son sentita divertita, mi son fatta delle belle risate e mi son sentita rinfrancata. Viviamola così, no? Che tanto i geni di cui parla non si sentono di sicuro offesi di ciò che ha scritto.
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