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“Il successo non è camminare sul tappeto rosso e avere i paparazzi sempre al collo, il successo è un participio passato, è un verbo che semplicemente dice: è successo! Qualcosa è successo. È possibile! È la dimostrazione che è possibile far succedere le cose, far andare la vita dove vuoi tu.”
E sarebbe facile crederci, se solo non si perdessero mai di vista obiettivi e traguardi, se solo ci si concentrasse un po’ di più su ciò che si ottiene ogni giorno e non sempre su un domani indefinito.
A diciassette anni, Gioia non sa bene quale sia la vera definizione di felicità, figuriamoci come inseguirla e trattenerla. Forse per quelli come lei, non è nemmeno prevista. Perché Gioia non è un’illusa, ma una sognatrice sì; in un contesto famigliare che ha storpiato fino all’inverosimile il concetto dell’amore, lei continua a ricercare i cardini di quel sentimento negli occhi dell’unica persona che non le ha mai fatto del male: la nonna.

Fino a che, una notte, mentre è in fuga dall’ennesima discussione con i suoi genitori che non ha voglia di affrontare, si rifugia in un bar apparentemente abbandonato. E lì, mentre abbraccia il freddo e la disperazione, incontra il ragazzo che cambierà le coordinate delle sue certezze.
Non lo sa ancora, Gioia, ma la sua intera vita sta per prendere una sbandata epocale e sarà più difficile di quanto immagina riportarla in asse. Ma non le importa granché, perché la sua esistenza, a conti fatti, non è mai stata né lineare né equilibrata. Non ha molto da perdere, se non i frantumi di un cuore che le verrà presto spezzato in maniera inspiegabile.
Le sorgono i dubbi quando si accorge che lui propone solo appuntamenti notturni, in posti isolati, dove occhi indiscreti non arrivano, nei quali il resto del mondo intero resta sullo sfondo.
È quando inizia a fare domande, che le risposte la confondono; e inizierà a scivolarle tutto tra le dita, ogni ora passata con lui, ogni parola che non le basta più, ogni progetto che non possono fare e perfino gli abbracci che percepisce sfuggenti. Poi, come tutto è iniziato, così finisce. Proprio com’è comparso, Lo – il ragazzo che le ha riempito il cuore di un sentimento strabordante – sparisce senza lasciare traccia.
La loro storia è così assurda, priva di fondamenta e di elementi concreti, che Gioia inizia a chiedersi se non sia stata solo frutto della sua immaginazione. Eppure, quel ragazzo, lei lo ha toccato, ha assaporato i suoi baci, si è beata del suo profumo mentre facevano l’amore. Lo ha sentito, in tutti i modi in cui si possa sentire una persona. Eppure, più ci pensa, più si sente persa, senza alcun appiglio a cui aggrapparsi e dimostrare che era tutto vero.
È proprio da lì che inizia a indagare, dal niente. Quel niente che per lei è pieno di significati. E inizia così un viaggio incredibile a ritroso, si ritrova a camminare a zigzag tra segreti e omissioni, tra scoperte scoraggianti, su sentieri minati di pericolose bugie. Dovrà scegliere se fidarsi di un fantasma, se ascoltare il cuore o le apparenze che si prospettano come verità assolute.
Lo ammetto, ho vissuto ogni sua scelta e ogni indecisione con un’intensità unica; ho invidiato il suo coraggio in alcuni casi e non l’ho condiviso in altri, ho sofferto insieme a lei e riso quando tutto sembrava finalmente tornare a posto. L’ho accompagnata tra le pagine di un romanzo stupendo, che mi hanno insegnato a lottare, ma anche a lasciar andare. Questa seconda lezione, è stata la più dura.
Enrico Galiano è stato una scoperta bellissima. Il suo stile è fluido e coinvolgente, riesce a portarti nei meandri della storia e fartela sentire fino a perdere ogni punto di contatto con la realtà o con quello che universalmente consideriamo reale. Mi sono chiesta più volte dove finisse la fantasia e iniziasse la verità, non ho mai avuto modo di scovare una risposta fino a che non è stato lo stesso autore a rivelarla, alla fine del romanzo.
Consiglio questo romanzo a grandi e meno grandi, perché non si è mai abbastanza adulti per sognare o troppo piccoli per imparare a farlo. Ma soprattutto, è sempre il momento giusto per scoprire che la vera forza la troviamo solo dentro di noi e non dovremmo mai smettere di crederci.
“Tutti ci inganniamo, sempre, tutti i giorni. Ma meglio farsi ingannare dalla troppa luce che dal buio.”
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