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Oggi sono prontissima a parlarvi del seguito di “Out of breath” (clicca sul titolo per la recensione), “Out of love“, di Cinnie Maybe ed edito da Delrai Edizioni. Dopo aver letto il primo, stavo fremendo per leggere il secondo. Non vedevo l’ora davvero di farlo mio e divorarlo come avevo fatto con il primo. Finalmente, il 5 gennaio 2022 esce e inizia ad allietarmi le prime giornate dell’anno.

Sono passati quattro anni, Colin è a Chicago ed è diventato la star di punta dei Bulls: è bello, ricco, gli sponsor fanno a gara per averlo come testimonial, e ha persino provato a ricostruirsi una vita privata, frequentando un’altra ragazza. Tuttavia, sente che nella sua vita manca qualcosa: Ally è ancora il suo pensiero fisso e quel sentimento tanto forte che li ha uniti, arde ancora in lui, sotto le braci della sua nuova vita. Sebbene abbia raggiunto il successo sognato da sempre, e in apparenza sembra non aver bisogno di nulla, Colin sente di non poter continuare fingendo di essere felice, non vuole più continuare a vivere senza amore.
Così, con l’aiuto del suo migliore amico Duncan decide di riallacciare i fili di quel sentimento che sembravano essersi spezzati: chiede notizie di Ally all’unica persona che può dargli una mano, affrontando sensi di colpa ed errori commessi consapevole di dover cambiare ancora per diventare l’uomo che Ally merita di avere accanto. È così che il destino lo porta di nuovo a Madison, dove inspiegabilmente lei vive di nuovo da qualche tempo.
Ma basterà tornare nella città in cui tutto è iniziato per riprendere le fila di un amore spezzato e forse mai finito? E soprattutto, cosa sta sconvolgendo la vita di Ally, che appare ai suoi così profondamente cambiata? Vuole davvero sposare un altro, che non è Colin?
E ancora, tornare significa anche fare i conti con i vecchi compagni di squadra. E i Wildcats, senza più il loro capitano, sono ancora quei mostri inarrestabili che non hanno mai avuto paura di niente e di nessuno? Cosa vuole veramente la nuova generazione di giocatori che compone ora il team?
Dopo quattro anni, Colin dovrà far fronte ai conti che il destino ha scelto di presentargli, ma per difendere i suoi sentimenti è disposto a fare qualsiasi cosa, persino sfidare il fato avverso. Perché di una cosa è sicuro: non riesce più ad andare avanti senza amore.
Sebbene questo seguito, per ovvie motivazioni, abbia avuto meno impatto su di me e le mie emozioni, l’ho davvero divorato in una giornata sola. Un po’ perché ero rimasta così in sospeso dal finale dell’ultimo e un po’ perché ero curiosa di sapere come sarebbe andato a finire il loro amore. Devo dire che non ne sono rimasta assolutamente delusa.
In questo libro, rispetto al primo, impariamo ad apprezzare anche il punto di vista di Colin, grazie a capitoli interamente dedicati a lui. In realtà sono anche la maggior parte, sono pochi quelli per Ally. Questa è una cosa che mi è piaciuta perché ha reso il secondo davvero diverso, guardando tutta la storia da un’altra prospettiva e ci ha concesso di vedere, in parte, anche brevi sprazzi del primo, osservandolo dal punto di vista di Colin che, fino a quel momento era rimasto un mistero.
Abbiamo potuto ammirare un cambiamento di Colin, la sua crescita personale. Come si è reso conto dei suoi errori e dei suoi difetti, cos’ha dato ad Ally, ma anche cosa le ha tolto. Ha acquisito una consapevolezza tutta sua che, senza l’Amore, con la A maiuscola, non sarebbe stato possibile. Anche per lei vediamo una bella crescita, ma non come quella di Colin. La sua toglie il fiato, fa sognare, fa emozionare. Il fatto di entrare nella sua testa è stato un bel regalo fatto al lettore, che ha amato il primo libro.
A differenza di “Out of breath”, qui ho ritrovato una Cinnie Maybe più cresciuta, più consapevole, che usa la penna in modo molto meno acerbo e più sapiente. Se già nel primo le emozioni erano a mille, con una scrittura più alle prime armi, qui ci ritroviamo con una caratterizzazione più ampia. La narrazione dal punto di vista di Colin, inoltre, è sicuramente stata complessa da realizzare. Qui c’era necessità di una stacco rispetto ad Ally, dovendo cambiare totalmente la prosa per utilizzare il carattere maschile, a tratti egocentrico e deciso, di Colin.
Ammetto di aver un po’ sopportato poco gli atteggiamenti e la testardaggine di Ally, in questo specifico, ma con tutto quello che stava passando, lo reputo coerente. Insomma, con questo vi ritroverete a fare il tifo per lui, ve lo garantisco.
Recuperate questa bella serie di romance, ne vale davvero la pena. Entrerete in empatia con entrambi i personaggi, vi sentirete degli abitanti della periferia di Madison e, donzelle, vi sentirete la fidanzata di Colin.. E scusate se è poco!
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