«Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.»
“Su Heta mantieni una dignità umana solo se resti dentro le file del Sistema. Ma Rain troverebbe una giustificazione assurda anche a questo.”
Rieccoci di nuovo catapultati nel mondo di Heta, universo parallelo al nostro e strettamente collegato. Di questo dettaglio ne è sempre più consapevole la protagonista del romanzo, Eleytheria o Thea, che a causa di un ennesimo evento traumatico avvenuto sulla Terra, si trova catapultata in questa dimensione. La sua maggior esperienza le consente questa volta di riuscire ad attuare subito un buon piano d’azione che eviti, almeno per ora, di essere individuata o catturata. Thea si muove silenziosa su Heta ma con il cuore spezzato: cosa sta accadendo tra Nathan e Sylvia? Ci sono speranze che sia solo una trama ordita per oliare i meccanismi politici del Sistema o forse Nate davvero non la ama più? Certo è che l’aver scoperto il suo passato e la vera identità di suo padre non deve essere stato un colpo facile da gestire per il tenente ma soprattutto per suo padre, il generale Rain. Thea vuole comunque lottare per salvare Heta ma per tutti è la figlia di un ribelle, una traditrice e un pericolo. Riuscirà a far collimare insieme tutti questi aspetti che la riguardano e a raggiungere lo scopo che si è prefissata?

Parallela si svolge anche la trama che riguarda l’agente Thomas, relegato al confine e sottoposto alle più orribili torture. Questo è il personaggio che per tutta la narrazione mi ha rapito il cuore, in una continua crescita di spessore e pathos narrativo. Nonostante abbia tutti i motivi possibili per odiare l’agente Delphi, Thom riuscirà comunque a sacrificare se stesso per Thea e Nate stesso, dando alla narrazione un fortissimo tono etico e morale che spinge il lettore sempre più avanti nella narrazione. Riuscirà a realizzare i propri obiettivi senza soccombere in prima persona? Gli intrighi creati dai Ribelli e dal comandante Stone crescono e si complicano, in una spirale narrativa che Sandra gestisce in maniera esemplare, dando al lettore una spiegazione convincente e motivata per ogni capovolgimento o colpo di scena messo in atto. Infatti, Mentre Thomas si preoccupa di Nate e Thea, lo stesso fa Thea nei loro confronti. La connessione tra i vari personaggi è meravigliosa. Forse l’autrice è stata davvero su Heta e ha vissuto in prima persona i fatti narrati, non c’è altra spiegazione per la sua assoluta padronanza del plot! Complimenti! Il secondo volume si trova infatti a un livello più alto e maturo rispetto al primo, riuscendo a tenere il lettore incollato alle pagine senza che possa mai intuire cosa accadrà nel capitolo successivo.
Fantastica è la crescita negativa di Stone che già a metà del volume si inizia a odiare con tutto il cuore, immensa empatia per Thea e Nate, momenti di grande romanticismo con Thomas e Sylvia. Tutti i personaggi lavorano insieme per l’ottima riuscita del romanzo. Anche la figura di Althea, la madre di Thea, assume contorni nuovi nel raccontare l’ennesima versione sui fatti terribili accaduti su Heta anni prima. Ma questa volta il vero colpo vincente di Sandra sta nel finale, un finale crudele e duro a cui non voglio e non posso arrendermi. Per questo posso solo assicurarvi che, non appena terminato “Diversi mondi”, non resisterete al richiamo di buttarvi a capofitto sul terzo volume della saga, “L’isola di Heta. Fuoco Amico”.
Un romanzo da leggere, da vivere, lasciandosi trascinare da tutti i sentimenti positivi e negativi che riuscirà a suscitarvi.

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Dal suo rientro sulla Terra tutto è cambiato nella vita di Thea. Sapere chi è stato suo padre, quale ruolo ha giocato nel rapporto con Heta la rende improvvisamente consapevole della fragilità della propria posizione, del suo legame con Nate. Qual è il suo posto? Quali le mosse che potranno portarla a svelare la verità? La stessa verità con cui si sta confrontando Thomas, arrestato per terrorismo ed esiliato al Confine. L’attesa che si compia il proprio destino sfianca entrambi, reclusi e controllati, sebbene in luoghi e dimensioni diverse, ma proprio quando le loro rotte sembrano tracciate, il rapimento di Thea li riporta prepotentemente a fare i conti con Heta, con la sua complessità. “Lasciami provare a fare la cosa giusta… saremo di nuovo liberi solo quando tutto sarà finito”. Nate e Thea, Thom e Sylvia, i Ribelli, Rain e Stone: i protagonisti del primo volume della saga si troveranno di fronte a nuove sfide che richiederanno un grande sforzo di volontà. Accettare il proprio destino sarà il primo passo verso la scoperta di essere solo una delle molte variabili nella lotta fra i loro due mondi.
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