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Se mi seguite da un po’, sapete quanto io tenga a tematiche di divulgazione, salute mentale e, in generale, a tutto ciò che oggi è un tabù, ma che in realtà è fondamentale per la nostra vita.
Oggi, quindi, sono qui a segnalarvi quest’uscita a cui tengo molto: “Steven decide di guarire” di Massimo Monterotti. Esce oggi, 15 febbraio 2022, edito da Dragonfly Edizioni.

Steven è un uomo adulto che soffre di depressione e, quando gli succede, decide spontaneamente di andare in una clinica psichiatrica per farsi curare e tornare a stare bene.
All’interno della clinica incontrerà altri ospiti, come piace chiamarli. Perché “pazienti” suona male. Ospiti è molto meglio. Con queste persone legherà molto e saranno una parte fondamentale per lui, per poter guarire e stare meglio. Nei momenti di ricaduta, di massimo sconforto, i suoi amici saranno lì a sostenerlo perché riescono a capirlo e a comprenderlo, come spesso invece non accade con la gente che non soffre di questi disturbi. Sì, perché questo spesso capita. Le persone che non ne soffrono o ne hanno mai sofferto, possono tendere a minimizzare e a risolvere tutto con un semplice “dai, sforzati e tirati su”.
Con Steven impariamo che non sempre è facile. Entriamo nelle dinamiche della sua mente e capiremo come funzionano i pensieri di una persona che soffre di quei problemi.
La forza di “Steven decide di guarire” sta proprio nel fatto che è ambientato in una clinica psichiatrica e, a suo modo, ci porta nella mente e nei pensieri di questi pazienti.
Così facendo impariamo ad allontanare il pensiero dai soliti tabù che sono presenti nelle persone quando si inizia a parlare di problemi mentali.
Con uno stile semplice e diretto, Monterotti non ha problemi nel mostrare la verità di queste realtà e di questi disturbi. Da questo libro possiamo imparare a conoscere, capire e, un giorno, forse comprendere queste situazioni. A non pensare “quello è pazzo” soltanto perché è stato ospite in una clinica psichiatrica. Il protagonista Steven è una persona di gran coraggio perché in grado di riconoscere in lui un problema, dopo un percorso durato anni, e di risolverlo. Tante volte, invece, questo non avviene per le più disparate motivazioni. Il non sentirsi accettati o capiti dagli altri, paura di essere giudicati.
Negli ultimi anni si parla molto di più di salute mentale rispetto a tanti anni fa, ma i tabù da abbattere sono ancora moltissimi e, grazie a libri come questi, si fanno sempre dei passi in avanti.
La semplicità di questi cinque amici e del loro rapporto, ci accompagnano dentro questo nostro percorso personale verso la presa di coscienza e la comprensione.
Trovo che le parti più interessanti del libro siano i ragionamenti del gruppo di amici. A volte potremmo trovarci in disaccordo, altre volte no, ma restano i loro pensieri e il loro modo di pensare, seppur distorto e magari diverso.
Ma forse è proprio questo che non è sempre chiaro: essere diversi è ok, ognuno nella sua unicità ha qualcosa da dare agli altri e io mi sento di dire questo libro, a me, grazie all’autore, a Steven e ai suoi amici, ha dato molto.
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