Chi ha letto la recensione di Love Story, sa quanto io abbia amato quel romanzo. E questo è solo la ciliegina sulla torta, nonché il seguito.

Prima, avevo immaginato di soffrire. Adesso, mi rendevo conto di essere stato solamente intorpidito. L’agonia era appena iniziata.

Quando si ama per davvero, si commettono errori che in un primo momento non chiameremmo mai tali. Dare tutto se stesso, per esempio, è uno di questi. Oliver Barrett appartiene a Jenny, dal primo momento che l’ha vista e ancora oggi, che lei non c’è più.

Come si sopravvive alla scomparsa prematura e improvvisa di una ragazza di appena venticinque anni? Come si fa a continuare a respirare, quando l’unica persona che dava un senso alla nostra esistenza, ha smesso di farlo?

Rifugiarsi nei ricordi non basta. Ripetersi che la vita continua, diventa soltanto una frase preconfezionata e priva di alcun significato. Il sole continua a splendere, ma non scalda più.

Eppure, Oliver ci prova. Aggiunge passi agli altri già compiuti e prosegue il suo cammino, ma da quando la gioia del traguardo non può più condividerla con lei, ogni obiettivo si svuota di importanza e diventa solo un alibi per non crollare definitivamente.

Il tempo gli passa accanto e sembra non sfiorarlo, tutto diventa un contorno sbiadito dalla sofferenza e da troppe lacrime versate. Da quando lei gli ha sorriso per l’ultima volta, due anni prima, Oliver non riesce ad afferrare una sola ragione per farlo ancora.

Ma il cuore sa guarire; a volte sembra volerci un’eternità, ma piano piano si ricompone, le ferite si emarginano e fanno meno male. E Oliver si accorge del suo quando incontra Marcie.

Forse sarà lei a riempire un po’ quel vuoto che lo divora, o forse no; ma la voglia di concederle una possibilità e soprattutto concedere a se stesso un briciolo di speranza, inizia a farsi largo nella testa di Oliver. Inizia a cercarla, a frequentarla, fino ad arrivare a desiderarla.

«Ti senti… a disagio, Oliver?» Annuii confermando che un po’ mi sentivo così.
«Perché hai pensato a… Jenny?»
«No», dissi e guardai verso il lago. «Perché non ci ho pensato.»

Il senso di colpa emerge prepotente. Ingiusto e ingiustificabile, ma intenzionato a restare lì, ad annodargli lacrime ed emozioni in gola. Perché Oliver non è sicuro di meritarsela, questa seconda possibilità con un’altra persona, non quando il suo grande amore non c’è più e se n’è andata senza neanche fare in tempo a visitare Parigi…

Un’altra storia straziante, un nuovo inizio che si trascina dietro rimpianti e tonnellate di tristezza. E chissà se questa volta saranno tanto forti da liberarsene, insieme?

Anche in questo caso, è la voce del protagonista a narrare e ad accompagnarci nelle pagine di questo libro. Con la stessa semplicità che caratterizza anche il precedente, questo romanzo riesce a toccare corde dell’anima che non pensavamo avessero mai vibrato.


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