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“Libera la tua voce” di Febe Giorgi esce il 29 marzo 2022, edito da DeAgostini. Ho avuto il piacere di leggere in anteprima questo libro e, se posso essere sincera, sono tornata ragazzina. Diverse emozioni e sensazioni espresse dalla protagonista mi hanno ricordato la mia adolescenza e le difficoltà che un ragazzo o ragazza di tredici anni si ritrova ad affrontare. Ma andiamo con ordine, vi riporto di seguito la trama del libro, così capiamo di cosa parliamo.

Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette. Ogni sera, prima di andare a dormire, Vera conta i flaconcini nell’armadietto del bagno. Se sono lì, va tutto bene. In passato però non è sempre andato tutto bene, e Vera è ancora abituata a preoccuparsi per gli altri. Si preoccupa di quello che pensano i suoi amici, di dire la cosa sbagliata, della scuola superiore che la aspetta. Si preoccupa per il papà, perché per cinquantanove giorni ha smesso di essere un papà e l’ha lasciata sola. Luna invece sembra non preoccuparsi di niente. Piercing al sopracciglio, capelli slavati, felpe larghe e battute taglienti. “Luna lunatica”: dal giorno dell’incidente in piscina, tutti parlano di lei. Luna la sera non contano a sette per essere certa che il suo mondo non vada in frantumi, ma anche lei ha avuto giorni bui e sa cosa significa essere soli. Forse Luna vuole solo qualcuno a cui raccontare la verità su ciò che è successo quella notte, sull’orlo di una piscina vuota. Forse Vera vuole solo che il mondo non le crolli di nuovo addosso. Forse, Luna e Vera, così diverse ma simmetriche, non sanno farsi del bene. Ma quando la verità le mette contro tutti, hanno un solo modo per sconfiggere la paura: trovare il coraggio di liberare la propria voce.
Con questo romanzo, come vi dicevo, si torna indietro nel tempo, se siete adulti. Se invece a leggerlo sono dei ragazzi, senz’altro gli passa dei valori molto importanti, parlando faccia a faccia con quelle emozioni che si possono provare.
“Libera la tua voce” è un libro da cui si apprende quanto sia importante non omologarsi, far sentire la propria voce, senza avere vergogna di farlo. Da questo si può capire anche come le persone, in fase adolescenziale, possano cambiare repentinamente il loro atteggiamento: è sufficiente un estate per peggiorare e diventare delle persone che non pensavamo. Un po’ per la “massa” che ci porta a volerla seguire per poterci omologare ed essere apprezzati da tutti o anche solo da quelli “fighi” della scuola.
Sono dinamiche che tutti noi adulti conosciamo e, libri come questo, possono aiutare anche i ragazzi stessi a capire che spesso non serve imitare gli altri o cercare di essere “più fighi”, ma che il nostro carattere e la nostra persona, vanno benissimo così come sono.
Il senso di inadeguatezza di Vera, quella voglia di seguire i suoi amici, ma non ritrovarsi più con loro, è palpabile fin dall’inizio quando, in cuor suo, sa di non volerli seguire nella loro scuola perché lei ha altre ambizioni e gli piacerebbe studiare qualcosa di diverso. Quello è il primo sintomo che vediamo della protagonista di voler liberare la propria voce, ma di sentirsi al tempo stesso incatenata a tal punto da non saper cosa fare: seguire i propri sogni e le proprie ambizioni oppure continuare a stare con gli amici di una vita?
Personalmente ho trovato molto interessante questo romanzo, i capitoli belli e scorrevoli ci tengono incollati alla lettura. Il mistero di scoprire cosa sia successo alla famiglia di Vera e ai cinquantanove giorni di suo padre, ci accompagnano pagina dopo pagina. E, in merito a questo, mi piace sottolineare anche la delicatezza con cui sia stato poi trattato l’argomento famiglia. Di come un adolescente possa avere una percezione totalmente distorta dalla realtà dei propri famigliari. Una tematica all’ordine del giorno che, pur restando in sottofondo alla storia principale, ho davvero apprezzato moltissimo.
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