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Cari lettori, quello che vi farò fare oggi sarà un vero e proprio viaggio. Questo è ciò che ho passato mentre leggevo “Amare oltre i limi del cuore” di Fabio Suraci.
Con uno stile semplice e diretto, l’autore ci accompagna nella complicata vita della protagonista, Carol.
Carol è una giovane ragazza che lavora nel negozio di sua zia Rosa. Una donna che detesta, come non sopporta sua madre, sorella di zia Rosa.
Il rapporto che la protagonista ha sempre avuto con le due donne era conflittuale. La madre ha sempre cercato di sovrastare il suo volere e i suoi desideri, con la scusa di volere sempre il meglio per lei.

Tante cose, però, purtroppo Carol non se le ricorda perché cinque anni prima ebbe un incidente che le provocò una forte amnesia. Non ricorda più nulla e l’unica cosa che sa con certezza è il suo nome e i suoi famiglia e amici più stretti. Per il resto della sua vita, la ragazza si deve fidare di ciò che le dicono le persone intorno a lei. Il fatto non sarebbe un problema, se solo lei si fidasse delle loro parole.
La protagonista infatti è diffidente perché ha la costante sensazione che le stiano mentendo.
Finché le forniscono informazioni sulla sua infanzia, sulla sua adolescenza, sono tutti ben disposti a parlarle e a raccontarle episodi della sua vita. Ma quando vuole sapere qualcosa di più sulla sua vita antecedente alla prossimità dell’incidente, si fanno tutti restii e non riesce ad ottenere delle risposte chiare ed esaustive. La scusa è sempre la stessa: “se ti sforzi troppo hai una nuova crisi e ti dimentichi ancora tutto, lo facciamo per te”.
Così, Carol, districandosi tra famigliari irritanti, spasimanti invadenti e amici vaghi, cercherà di ricostruire la sua vita e ricordarsi davvero chi era prima di quel dannato giorno.
Questi sono i presupposti che l’autore pone davanti al lettore già dalle primissime pagine del libro.
Un prologo curioso, strano e che fino alla fine non riesci a collocare in modo congruo all’interno della storia che stai leggendo.
Sebbene i primi capitoli si presentassero più lenti e introspettivi, ho proseguito fiduciosa la lettura di questo libro. E meno male che l’ho fatto. Dopo questo primo attimo, infatti, la storia prende un ritmo incalzante, girando continuamente attorno al mistero dietro la memoria di Carol.
Che cosa le nascondono le persone intorno a lei? Perché non le parlano dell’incidente e perché le mentono su alcuni fatti riguardanti la sua vita?
Queste le domande che aleggiavano nella mia mente mentre leggevo: capire dove si andava a parare era la mia missione.
Mi sono ritrovata nei panni di Carol come se fosse una mia amica smarrita. Quel senso di non appartenenza a un luogo e a delle persone che aveva costantemente addosso lo sentivo mio.
Così l’autore ha gestito con abilità un discorso così complicato, ma soprattutto delicato, che poteva sfociare in un attimo nel banale, abusato e scontato.
Invece si arriva alla fine con la consapevolezza di aver letto qualcosa che ti rimarrà addosso, che ti farà emozionare e piangere, se siete da lacrima facile come me. Il tutto condito da un velo di amarezza.
2 commenti
Fabio · Aprile 22, 2022 alle 11:11 am
Hai scritto parole bellissime per raccontare di Carol e delle emozioni che ti ha lasciato leggere la sua storia. Mi sono emozionato leggendo la tua recensione, grazie!!
Roberta Luprano - Founder · Aprile 22, 2022 alle 11:29 am
È stato un vero piacere leggerti. Una penna delicata e sensibile la tua, degna di nota.