Dovresti solo ascoltare il tuo cuore. Quando meno te lo aspetti, ti dirà lui cosa fare.
E il cuore non lascia molto spazio di manovra. Certe volte ci illude di avere una scelta e magari ci permette persino di sperare che basti la forza di volontà per non farsi sovrastare dalle sue impertinenti contraddizioni. Poi, senza preavviso o alcuna remora, sprigiona vibrazioni inconsuete in grado di sbilanciare equilibri di una vita. E non basterà la consolidata ostinazione di ignorarlo, nemmeno la muraglia di ragionamenti stratificati, per contenere i danni e soffocare l’emozione; voltarsi dall’altra parte non ci salverà dall’imminente tempesta di un sorriso che ci toglierà il sonno e ogni barlume di lucidità, riducendo in brandelli le più affilate armi di difesa.

Marta, la protagonista di questo splendido romanzo, lo ha imparato sulla propria pelle; sta per dare una seconda possibilità a Fabio, il ragazzo che già frequentava qualche mese prima e con il quale c’è una chimica particolare, quando conosce Andrea Fulcieri, un avvocato per niente simpatico e poco indulgente. Tra i due è subito guerra; silenziosa, fatta di velate frecciatine insolenti e malcelate risposte impertinenti. Eppure, quando meno se lo aspetta e forse non è neanche pronta, il sorriso di quel ragazzo spazza via le sue reticenze e cambia ogni cosa. Ma, in fondo, non si è mai pronti a sottostare alle regole dell’amore e non lo si è di certo quando questo invade di prepotenza ogni logica e spazza via senza alcun riguardo le teorie radicate di cui ci siamo serviti per non sentirci vacillare.
Marta, di quel sorriso sfacciato e affascinante, ne fa la sua cura e la sua condanna. Perché non c’è modo di aggirarlo, non quando il cuore trema e la costringe a fare i conti con sensazioni che la scuotono nel profondo.
Andrea è tutto ciò da cui si è sempre voluta proteggere: ricco, bello, in carriera, ma soprattutto ambiguo. Sì, perché se da una parte sembra volerla da impazzire, almeno quanto lei brama lui, d’altro canto non fa molto per rassicurarla. Ma brancolare nella foschia dei sentimenti, anche quando non si è ancora sicuri di volerli davvero lasciare invadere la propria anima, è pericolosamente ammaliante; e Marta, dalla nebbia incantatrice di due occhi contaminati dal desiderio, si fa avvolgere fino a perdercisi del tutto. Il tocco di quell’uomo le scotta la pelle, la destabilizza, schiaccia freni e consapevolezze in un angolo remoto della coscienza.
In un vortice di dipendenza e piacere, Marta si concede l’imprudenza di spegnere i pensieri e ascoltare l’istinto; e questo grida forte un solo nome.
Come dichiara la stessa autrice alla fine dei ringraziamenti, questo romanzo nasce senza pretese e con il solo scopo di regalarci momenti di puro relax e distoglierci per qualche attimo dall’incombente quotidianità. Devo ammettere che è esattamente lo spirito con cui mi sono approcciata alla lettura, eppure la storia mi ha presa e coinvolta più di quanto mi aspettassi. Con uno stile leggero, ma al contempo sapiente e accurato, Marica Dal Negro ci accompagna tra le righe con una dolcezza infinita, fino a farci immergere del tutto nelle emozioni e contraddizioni dei personaggi, contagiandoci con i loro dubbi, le insicurezze, la frenesia di viversi ma anche la paura di sbagliare. Si entra in totale empatia con loro ed è difficile non capire e condividere ogni scelta.
Ambientato in Italia, più precisamente a Roma, tra momenti di ilarità e scaltra ironia, l’autrice ci descrive anche alcune delle meraviglie della Città Eterna; questo, sommato alle abitudini e tradizioni che conosciamo bene, ci trasporta senza alcuna riserva nella storia, perché ritrae stralci di vita quotidiana di ognuno di noi ed è facile immedesimarsi nelle situazioni spesso narrate.
Ve lo consiglio, perché tutti abbiamo bisogno di imparare che a scoprirci un po’ fragili non è sempre un male. Il più delle volte ci porta su strade che non avevamo previsto e facciamo giri enormi per preservare il cuore, ma in amore la debolezza è compromesso e cedere potrebbe essere l’unico mezzo per salvarci.
Adesso capisci quello che mi succede quando mi guardi così?
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