“Quell’attimo sembrò durare in eterno mentre con la mente entrambi si lasciavano coccolare da dolci fantasie.”
Perché, a volte, basta un solo sguardo per entrare in contatto con un’altra persone, a farci capire che da quel momento niente sarà più lo stesso. Il cuore ha già deciso di appartenergli e non basterà un mondo intero a cambiare ciò.
Eppure, il destino è subdolo e i suoi artigli sanno lasciare graffi che mai cicatrizzeranno.
In un’Italia del 1947, sullo sfondo di una società molto diversa da quella che conosciamo oggi, dove i più potenti possono tutto e incutono terrore perché spietati e senza scrupoli, dove i “signori” impongono le loro regole e i loro stessi capricci per via di un potere che si sono presi con la forza.

Siamo a Sovereto e Sebastiano Licciardi è uno di quelli uomini di cui avere paura; mette gli occhi su Matilde, una ragazza di umili origini, orfana di padre, che conduce una vita tranquilla insieme alla madre e ai cinque fratelli. Non sogna un futuro speciale, soltanto felice accanto a un uomo che le voglia bene, quando arriverà il momento e lo incrocerà sul suo cammino. Con un fratello in procinto di sposarsi e una famiglia da sfamare, non può permettersi di spingere le sue fantasie più in là delle proprie evidenti possibilità e soprattutto fuori da quel paese che l’ha vista nascere e crescere.
Ma quando Sebastiano si presenta a casa sua con la pretesa di prendersela, tutta la famiglia ne è sconvolta. Si scopre che in passato ci sono stati già attriti tra i nonni di Matilde e il “clan” di Sebastiano e che quest’ultimo si è già portato via con la forza il loro orgoglio. Perché gente come lui non può essere combattuta, soltanto assecondata nella speranza che non chiedano troppo e che non ti perseguiti per sempre.
Non è questo il caso, però. Ma Amelia, sua madre, non è disposta a scendere di nuovo a compromessi. Vedere sua figlia sposata con quell’uomo, sapere che così la getterebbe in pasto a una belva, la devasterebbe più di quanto hanno fatto anni di soprusi e angherie.
C’è un’unica cosa da fare, e Amelia non ci pensa due volte; quella notte stessa mette Matilde su un treno diretto a San Nicola e manda sua figlia alla pensione Petrocelli da alcuni amici di famiglia.
Quello che nessuno si aspetta, men che mai Matilde stessa, è che in quel piccolo paesino lontano dalla sua amata casa, incontri il ragazzo che le toglierà il sonno e le sconvolgerà la vita.
Armando è un giovane lavoratore, anche lui orfano di entrambi i genitori e con un fratellino di cui prendersi cura. E anche per lui, non appena gli occhi incontrano quelli di Matilde, è amore a prima vista. Un fulmine a ciel sereno che dà una scossa alla sua esistenza piatta e gli incendia il petto.
Tra mille peripezie e disavventure, i due riescono a percorrere un breve tratto delle loro vite insieme; tra carezze di nascosto, baci di passione e promesse d’amore, sanno già di appartenersi e non hanno dubbi di voler trascorrere il loro futuro insieme. Ma i guai sono dietro l’angolo e come ogni grande storia d’amore, anche la loro dovrà affrontare le avversità del destino.
Armando giura di salvarla, lei di colmare ogni suo vuoto senza remore. Per sempre.
Un per sempre dal sapore amarissimo.
Come ogni volta, Marica Dal Negro mi ha trasportata letteralmente nella storia; con descrizioni particolareggiate di quei posti che ho imparato ad amare e una caratterizzazione molto profonda dei personaggi, è impossibile non innamorarsi di loro. Sentivo il cuore stringersi a ogni ostacolo e commuoversi per ogni dolce promessa, perché la società sarà anche cambiata ma l’amore lascia gli stessi segni nell’anima, adesso come allora.
Adoro lo stile dell’autrice, che ti conduce verso le emozioni con dolcezza e senza fretta. Ogni evento accade al momento giusto e questo rende autentica la storia, la proietta nel realismo e quasi ci si convince che sia un racconto tratto da fatti realmente avvenuti.
Credo sia giusto precisare che il romanzo storico non è esattamente la mia prima scelta, quando devo iniziare una nuova lettura; ma quando Marica mi ha contattata per propormi la sua storia, conoscendo già la penna delicata e precisa della stessa, non ho avuto alcun dubbio di volerla leggere.
La narrazione è in terza persona, avere la visione ampliata su più punti di vista è di fondamentale importanza in questo romanzo e, a mio avviso, regala anche quel pizzico di dolce nostalgia che ci avvolge durante la lettura.
Vorrei parlarne ancora e dire tanto altro, soprattutto sul finale che mi ha lasciato senza parole, ma naturalmente non posso farlo, perché è giusto non rovinarvi la sorpresa. Ma se avete voglia di immergervi in una storia romantica, dal sapore agro-dolce che caratterizzava l’amore a quei tempi – perché non tutto era facile come ora e alcune difficoltà sembravano insormontabili – non esitate a leggere L’amore Indelebile. Proprio come il titolo anticipa, lascerà un segno indelebile dentro di voi.
0 commenti